Ex Casa del Fascio
Nel 1937, il duca Luigi Silvestro Camerini dona quest’area per la costruzione di una nuova Casa del Fascio, viste le numerose adesioni al partito.
I Camerini non aderivano al fascismo e si limitano a concedere l’area al di là dei magazzini ferroviari, non visibile direttamente dalla Villa; questo però si scontra con il parroco don Domenico Maggio che, pur non apertamente antifascista, non vuole questa costruzione davanti alla chiesa.
L’architetto Quirino De Giorgio, incaricato del progetto, prepara due versioni distinte.
Il primo progetto, datato 1938, propone una soluzione che non viene approvata dal segretario amministrativo Marinelli, il quale contesta che l’importo presunto non è sufficiente. Si rinuncerà così nel secondo progetto all’impegnativo rivestimento in pietra delle facciate e al bassorilievo, previsto nella facciata rivolta alla piazzetta IV novembre, con dieci aquile che spiccano il volo appoggiate su insegne romane…
Scoprirai come proseguì la costruzione di questo edificio pubblico nella passeggiata patrimoniale dedicata al ‘900 e agli edifici sociali…